L’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) ha recentemente pubblicato una bozza di revisione sulla determinazione dei rischi connessi al percloroetilene (PCE) (87 Fed. Reg. 39085), l’N-metilpirrolidone (NMP) (87 Fed. Reg. 39511), il cloruro di metilene (87 Fed. Reg. 39824) e il tricloroetilene (TCE) (87 Fed. Reg. 40520). Le bozze di revisione riflettono i cambiamenti della politica annunciata dall’EPA, la quale mira a proteggere la salute umana ed evitare rischi irragionevoli derivanti dall’utilizzo di sostanze chimiche. L’EPA ritiene che queste sostanze rappresentino un rischio irragionevole per la salute umana se valutate nelle loro condizioni d’uso (COU).

La bozza di determinazione del rischio rivista non riflette l’ipotesi che i lavoratori indossino sempre e in modo appropriato i dispositivi di protezione individuale (DPI). In ogni caso, l’EPA dichiara che questa decisione non deve essere considerata come un’indicazione del fatto che l’Agenzia ritenga che vi sia una diffusa non conformità agli standard applicabili dell’Occupational Safety and Health Administration (OSHA). L’EPA è consapevole che nei luoghi di lavoro potrebbero, e dovrebbero, essere presenti protezioni per la sicurezza sul lavoro; tuttavia, il fatto di non dare per scontato l’uso dei DPI riflette il riconoscimento da parte dell’EPA che potrebbero esistere rischi irragionevoli per sottopopolazioni di lavoratori potenzialmente altamente esposti, perché non coperti dagli standard OSHA, o perché i loro datori di lavoro non sono conformi agli standard OSHA, o perché molti dei limiti di esposizione ammissibili specifici per le sostanze chimiche adottati dall’OSHA in gran parte negli anni ’70 sono descritti dall’OSHA come “obsoleti e inadeguati a garantire la protezione della salute dei lavoratori”, o perché il limite di esposizione ammissibile OSHA potrebbe essere inadeguato a garantire la protezione della salute dei lavoratori.

Separatamente, l’EPA sta conducendo anche un approccio di screening per valutare i potenziali rischi derivanti dalle vie dell’aria e dell’acqua per diverse delle “prime 10” sostanze chimiche, tra cui PCE, NMP, cloruro di metilene e TCE. In ogni caso, la precedente amministrazione ha escluso dalle valutazioni del rischio per queste sostanze chimiche le vie di esposizione che erano o potevano essere regolamentate da un altro statuto amministrato dall’EPA, con il risultato che alcune vie di esposizione di aria e acqua non sono state completamente valutate.

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